Sono sconcertato e spero davvero che il mio sentire venga smentito dai fatti. I fatti che al momento non mi sembra vengano preceduti da un buon auspicio per la sanità calabrese, in generale e soprattutto ora che si è in piena pandemia. Quel video del neo-commissario alla sanità Giuseppe Zuccatelli sull’inutilità della mascherina e della colpa del bacio non si archivia facilmente. Auguriamoci di doverlo dimenticare presto. Ma il ministro Speranza ha voluto così e vogliamo credere che sia stato ben consigliato e che rispetto alla fine ingloriosa del commissario Cotticelli (mio concittadino e, se non ricordo male, nato nello mia stessa strada) riservi ai calabresi un destino migliore.
Se avessi avuto la possibilità, per quel poco che può valere un mio giudizio, io gli avrei detto, nessuno si scandalizzi, di guardare in Calabria e nella sua storia. Gli avrei ricordato che un medico di spessore professionale e culturale e soprattutto uomo libero e coraggioso, amministratore pubblico ed anche con esperienza di gestione del settore, c’era e si chiama Santo Gioffrè. Lui fu nominato, credo in un momento di distrazione, commissario della disastrata Asp di Reggio Calabria. Si mise al lavoro e scoprì magagne allucinanti. Una per tutte: fatture per importi milionari pagate due e anche tre volte. Non chiuse un occhio e neanche tutti e due, andò avanti, affondò il bisturi nell’infezione e fu – indovinate? – cacciato. Una pietra sul malaffare e via come sempre.
Ricordare questo precedente storico (l’aggettivo è appropriato perché questa vicenda resterà negli annali, piaccia o non piaccia a chi l’ha voluta rendere tale) non è una forzatura perché la sanità calabrese ha necessità di essere risanata, riorganizzata, gestita in maniera efficiente e trasparente, con lo stesso riguardo che la mano pubblica riserva con i denari di tutti alla sanità privata (per averne qualche elemento andate sulla pagina facebook Iacchite di Gabriele Carchidi).
Speranza ha deciso diversamente. E queste mie sono chiacchiere e basta. Con l’augurio che, prendendo per buona la tesi del bacio del nuovo commissario venuto dalla Romagna, la Calabria più che dalla pandemia venga baciata dalla buona gestione. Questa sì è un’infezione che manca da troppo tempo e che ora è vitale come non mai.